1 Settembre 2020
SELVATICI, CONTENIMENTO DANNI PASSA DA SEMPLIFICAZIONE

Bene la Regione Emilia Romagna che ha preso decisamente posizione per portare la grave problematica delle specie più impattanti per i cittadini, le imprese, l’agricoltura e la biodiversità all’attenzione del Ministro Costa.
Lo afferma Coldiretti Emilia Romagna che ricorda come da anni porti avanti la battaglia per passare dalla convivenza passiva al contrasto di alcune specie particolarmente impattanti per il territorio, in particolare, per motivi diversi, la nutria e il cinghiale.
Coldiretti regionale ha anche chiesto che le Istituzioni si facessero carico della progressiva gravità dei danni causati non solo all’agricoltura ma anche al sistema dei corsi d’acqua della nostra regione, danneggiati da causati da volpi, tassi e istrici.
Coldiretti ricorda che la Commissione d’inchiesta preposta ha accertato come la rottura dell’argine del fiume Secchia del 2014 (che causò un morto e danni enormi in un vasto territorio) fu causata da un cedimento dovuto a tane di tassi, istrici e nutrie presenti in numero elevato in quella particolare area.
E non si può dimenticare quanto più volte scritto e affermato sempre da Coldiretti Emilia Romagna sui rischi per la zootecnia ma anche per i cittadini derivanti dall’aumento esponenziale della presenza di canidi selvatici frutto molto spesso dell’ibridazione tra lupo italico e cane.
Quello che Coldiretti auspica, in particolare in questa fase (e la modifica e la forte semplificazione dei corsi per diventare coadiutore per il prelievo della nutria lo dimostrano) è che si passi velocemente dalle parole ai fatti continuando a fare pressione sulle Autorità nazionali per delineare un quadro di convivenza sostenibile tra uomo e queste specie.

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